La gestione del conflitto con i figli adolescenti

La gestione del conflitto con i figli adolescenti

Cosa funziona davvero nel conflitto con i figli adolescenti?

1. Essere assertivi, ossia essere né passivi né aggressivi, ma efficaci, chiari e autentici.

2. Ascoltarli veramente, prendendoti il tempo per ascoltare. Ascoltare non significa ascoltare le parole, ma le emozioni sotto le parole.

3. Riconosci le emozioni tue e dell’altro. Non significa essere d’accordo ma gettare la possibilità per trovare un accordo.

4. Prenditi tempo per comunicare, se si tratta di un conflitto. Dare tempo alla comunicazione significa comunicare cura.

5. E infine ricorda che come dici una cosa (anche con un gesto) è più importante di quello che dici!!!

Spesso il conflitto con i figli adolescenti è la cosa che ci spaventa di più dell’adolescenza stessa. Per la sua forza, per il fatto che il conflitto nasconde e contemporaneamente svela tutti gli impliciti presenti nella relazione che abbiamo costruito negli anni con nostro figlio/a.
Abbiamo paura di viverlo, di gestire il conflitto perché quando compare è come se confermasse le nostre paure più intime:
“Ecco, lo sapevo, non sono un buon padre.
Non sono una buona madre.
Ecco non sono riuscita a far meglio di mia madre: mio figlio è come ero io con lei.
Ho sbagliato quando ero piccolo…”
Molti hanno paura di perdere il controllo e di non essere più rispettati dai figli. Quasi tutti desidererebbero rapporti più affettivi, più vicini, più caldi.
Emergono così modalità comunicative contrastanti: da un lato cercano di trasmettere principi e conoscenza, dall’altro cercano di mantenere il controllo. Questo intrappola la relazione, crea disagio e amarezza per delle aspettative sui figli che con buona probabilità verranno disattese.

Invece il conflitto, esplicito o implicito, fa parte del processo di crescita della vostra relazione con vostro figlio/a. Il conflitto vi chiama a esserci come genitori, a mostrarvi, e esplicitare i vostri valori, vi chiede coerenza, onestà, autenticità al piano terra, senza troppi fronzoli.
Un buon rapporto si fonda su:
• Franchezza e trasparenza
• Considerazione reciproca, ognuno conta molto per l’altro e lo sa!
• Distinzione, ognuno ha una propria unicità, creatività e individualità
• Rispetto delle reciproche necessità.

Infine, cari genitori, ricordiamoci che una comunicazione con queste basi è anche una comunicazione etica capace di far crescere verso un orizzonte umano ampio, pieno di respiro, di entusiasmo e di speranza.

Dr. Andrea Picco