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Crea il futuro di un ragazzo con il tuo presente

Raccolta fondi

– 5 x 1000
– Donazione libera / continuativa
– Acquista una maglietta

Il centro pomeridiano Capta è il posto dove ogni pomeriggio un gruppo di ragazzi si ritrova per vivere la propria infanzia e la propria adolescenza.

 

E’ un posto che per molti di loro assomiglia ad un’oasi. Arrivano qui assetati di abbracci, di incoraggiamenti, di sguardi inclusivi, di giochi dove non si sentano esclusi. Arrivano qui con una voglia di vivere traboccante, come chi dopo una lunga corsa avrebbe solo voglia di bere e tuffarsi sotto la superficie dell’acqua.

 

Quando questo posto ancora non esisteva, sognavamo un luogo che offrisse loro esperienze di eccellenza, un luogo che parlasse la lingua della creatività, della passione per la conoscenza, del rispetto e la valorizzazione per le diversità. 

Il nostro più grande obiettivo è donare un luogo simile a tutti i ragazzi, anche a quelli senza risorse economiche e privati del loro futuro.

Questo futuro è ciò che cerchiamo di costruire ogni giorno con loro. In una situazione sociale sempre più difficile, sempre più famiglie non sono in grado di sostenere come vorrebbero i propri figli. Il privato sociale è chiamato progressivamente a farsi carico del futuro di questi bambini e ragazzi.

Noi siamo pronti ad affrontare questa sfida e abbiamo bisogno del tuo aiuto.

Con il tuo contributo puoi:

  • dare la possibilità a un bambino di frequentare il centro pomeridiano; 
  • finanziare borse di studio universitario per i ragazzi meritevoli che non avrebbero la possibilità di dare seguito al loro percorso scolastico; 
  • sostenere le spese mediche necessarie ed eventuali altre spese fondamentali che le famiglie non possono permettersi; 
  • consentire la partecipazione ad attività sportive.

 

 

DONA ORA

 

Da anni Fondazione Capta Onlus ha un solo grande obiettivo: Fornire un sostegno completo a bambini, ragazzi e famiglie socialmente ai margini, con particolare attenzione all’esclusione sociale, al pregiudizio e alla discriminazione in tutte le sue forme.

 

Tutte le donazioni a favore della Fondazione Capta onlus sono fiscalmente deducibili o detraibili secondo le indicazioni di legge.

 

E’ possibile sostenere le attività della FONDAZIONE CAPTA ONLUS in diversi modi, come fare? 

 

5 x 1000

Devolvendo il 5×1000 nella propria dichiarazione dei redditi alla Fondazione. 

  1. Compila la scheda CU, il modello 730 oppure il modello Unico
  2. Firma nel riquadro indicato “Sostegno alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale”
  3. Indica il codice fiscale : C.F. 90002450279

Donazione libera

Tramite PAYPAL o Carta di Credito seguendo questo link qui. 

Tramite versamento sul conto corrente bancario intestato a Fondazione Capta Onlus
c/c bancario presso Banca di Verona e Vicenza - Credito Cooperativo IBAN: IT78X 08807 11800 000000019629

Donazione continuativa

SDD è un bonifico a scadenza regolare, con addebito automatico. Scegliendo la domiciliazione bancaria o postale potrai donare in modo automatico e con cadenze regolari – trimestrali, semestrali o annuali – un importo a tua scelta, senza alcun costo aggiuntivo presso la maggior parte degli Istituti bancari.

 

I piccoli contributi attraverso SDD sono per noi molto, molto importanti. Essi ci consentono di pianificare i nostri progetti valutandone la fattibilità, la continuità e quindi l’efficienza per i ragazzi. Senza SDD poco sarebbe possibile. Come?

 

  1. Scarica il modello SDD qui
  2. Compila due copie del file SDD
  3. Consegna una copia compilata alla tua banca
  4. Consegna una copia compilata alla Fondazione Capta Onlus attraverso una di queste modalità

 

Via Fax 04441801222

Via email info@centrocapta.it

Via posta Str. Padana Superiore Vs Verona, 137 36100 Vicenza

Come iniziare a fare parte del nostro team, dando il tuo contributo ora

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In alternativa… Acquista una nostra maglietta!

 

Da anni Rione Fontana sostiene la Fondazione Capta Onlus. Oggi con un piccolo gesto è possibile sostenere il futuro dei nostri ragazzi!

Acquista o regala una T-Shirt qui tramite il sito Rione Fontana l’incasso sarà interamente devoluto al sostegno delle attività sociali e educative della nostra fondazione. 

1000

Ragazzi seguiti

con progetti di formazione dedicati, nel centro pomeridiano e in laboratori nelle scuole

420

Attività formative

Per le aziende, il territorio, le organizzazioni e i soggetti privati

16

Summer Camp

Occasioni imperdibili di condivisione, divertimento e crescita

705

Settimane di progettazione

per sviluppare metodi partecipativi, di facilitazione e percorsi inclusivi

STORIE DI SUCCESSO

Ne sono passati tanti di ragazzi dal 2009. Tanti e ciascuno di loro con un MONDO nel vero senso della parola. Vogliamo raccontarvi alcune delle loro storie, aprire qualche finestra su un muro che crediamo troppo spesso muto e chiuso.

Alì 

Alì è arrivato al nostro centro per famiglie e ragazzi. Ricordo ancora il suo primo giorno. Guardava gli altri come a dire… “che  volete da me?”, agitando in aria una catenina di metallo. I ragazzi di strada, come il mondo animale e vegetale insegnano, cercano di sopravvivere mettendo le spine. Ad Alì era morta la mamma, ancora da piccolo, o almeno così gli avevano detto. Viveva con i suoi 5 fratelli, suo padre e la sua nuova madre in un bilocale su cui gravava da mesi lo sfratto. 

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Alì ha cominciato a fidarsi degli altri quando raccontò per la prima volta di suo nonno, di quanti gli fosse affezionato, di come sapesse prendere i serpenti con le mani quando era in africa. Di quanto gli mancava suo nonno dopo la sua morte. Poi quello sfratto che dondolava sopra la sua testa appeso ad un filo ad un certo punto si è staccato ed è arrivato. Inizia per Alì e la sua famiglia un calvario nomade che passa da qualche mese in albergo a altri mesi dalle suore per poi passare in altre strutture di accoglienza sempre temporanee. La famiglia si spezza. Il papà e il fratello più grande vivono per qualche tempo al dormitorio pubblico, poi diventano dei senza tetto. Infine torneranno sotto lo stesso tetto a condividere litigi rabbia e stenti. Alì va a scuola. Non va bene questo ragazzo, non si impegna, dicono i professori, e poi ha la faccia sempre triste, su. Come glielo spieghi? Glielo spieghi. Ma poi il programma deve andare avanti. Vivete voi in una casa in deprivazione di stimoli, dove si lotta per la sopravvivenza, per il cibo come per un briciolo di atte nzione e di affetto.
Alì al Centro ha costruito nuovi occhi per vedere, per vedersi, se li fa prestare dai ragazzi che vengono qui come lui, dagli educatori, dagli amici. Studia, chiede, si incuriosisce, gioca, si iscrive a calcio, la sua più grande passione, fa le visite mediche che deve fare. Il centro lo aiuta e lo sostiene in tutto questo. Mangia al centro spesso e volentieri, trova anche molti vestiti che gli servono per l’inverno perché a casa non ci sono i soldi. La Fondazione Capta non è la sua famiglia, non la può e non deve sostituirla. La Fondazione Capta però è per lui un villaggio, un villaggio che si occupa del suo futuro, che gli regala qualche sorriso spuntato come un fiore sull’asfalto. Che gli restituisce un’identità non di un ragazzo ai margini ma di un ragazzo al centro della sua vita.

 

Claudia

Claudia è una bambina stupenda. Sta per andare in quinta alle primarie. E’ arrivata qui un anno e mezzo fa. I servizi ce l’avevano descritta come una bambina cognitivamente disabile, incapace di stare seduta in classe e di seguire. Credetemi, non lo dico per affetto, ma non è affatto quello che è Claudia. Guardiamo oltre lei, attorno a lei, attorno a noi. Il padre aveva perso qualche anno prima il lavoro. 

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Quando qualcosa dentro di te si spezza e credi non ci sia più speranza per ricominciare a costruire la tua vita cerchi dei modi per dimenticare quello che ti avevano detto, quello che ti avevano promesso, come sarebbe dovuta andare. Il papà di Claudia aveva cominciato a bere, a bere sempre di più, finché con quel fiume di birra sono venuti giù i detriti, le parti peggiori di lui. Suo papà aveva cominciato a picchiare sua madre. La mamma di Claudia era corsa ai ripari e aveva chiesto accoglienza in una casa famiglia. Da allora sua mamma ha sempre chiesto aiuto ai servizi alle strutture che svolgono attività sociale. Ma anche per lei il lavoro era un’ossessione. Per quanto fosse brava nelle pulizie le cooperative erano in crisi e i clienti se potevano risparmiare lo facevano. Ma aveva con sé una bambina e un ragazzo più grande da crescere e da mantenere. Per quanto si rimboccasse le maniche la mamma di Claudia fece l’errore di entrare in una di quelle sale da gioco per cambiare la propria vita vincendo somme da sogno messe a disposizione dallo stato italiano, lo stesso stato italiano che poi è chiamato a stanziare fondi per il recupero di persone cadute nella dipendenza da gioco, fondi che tra l’altro ci sono sempre meno, mentre gli ingressi del gioco non diminuiscono affatto, anzi.

Da quel giorno la mamma di Claudia ha continuato ad entrarci in quelle sale uscendo sempre meno padrona di sé, sempre più disperata.  Sempre più in colpa come madre, colpevolizzandosi per le sue ire improvvise che ricadono su Claudia come una tempesta di sabbia che ti cancella la strada sotto i piedi e ti lascia perso. 

Claudia era una bambina persa. Era. Il centro capta non ha fatto nessun miracolo. E’ stato solo il terreno fertile e buono per un seme altrettanto buono. Ha ritrovato fiducia in sé, nello studio, nella scuola, nei compagni a cui prima non si relazionava. Ha scoperto la gioia di recitare di fronte ad un pubblico, ha dato spazio alla sua fantasia in storie, disegni, creazioni. Anche la mamma ha trovato nel centro uno spazio dove avere consigli su come essere mamma e una mano per accompagnarsi fuori da quelle sale gioco verso gruppi di auto aiuto e di donne che si incontrano per socializzare.

Il fratello di Claudia invece non ce l’ha fatta. A vent’anni è impazzito. La sua mente ha ceduto a fantasie e deliri che l’hanno portato lontano troppo lontano. Sua mamma non ha soltanto perso suo figlio, lo abbiamo perso tutti, tutti abbiamo perso, nella sofferenza di una vita, un giovane.

Denis

Denis è un ragazzo di 24 anni, recentemente laureato in ingegneria informatica, vive a Roma, lavora nel delivery, frequenta una palestra di scherma e sta per iscriversi a un master che lo porterà presto a collaborare con organizzazioni e aziende ad alto livello.

Quando lo abbiamo conosciuto era un bimbo di 8 anni spavaldo e, contemporaneamente, molto spaventato e triste,

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I suoi occhi  lampeggiavano di sfida e di bellezza. Ce lo avevano segnalato le sue maestre, molto preoccupate per lui: era scappato di casa per ben due volte ed era stato ritrovato dai carabinieri nascosto in posti molto brutti della città. Denis scappava dalla paura, dalla povertà è dall’impotenza, scappava da un padre violento, da una conflitto senza fine tra il padre e la madre e tra il padre e il fratello maggiore. Denis scappava alla ricerca di adulti capaci di prendersi cura di lui, di comprendere il suo bisogno di affetto e di cure oltre la sua sfida, oltre le sue fughe.

Ci abbiamo provato e avviato un complesso progetto che desse una possibilità a Denis.

Abbiamo inserito Denis nel nostro Centro educativo: lo andavamo a prendere a scuola e per tutto il pomeriggio Denis studiava, giocava, partecipava a laboratori creativi e, soprattutto, aveva a disposizione adulti che con lui hanno potuto creare una solida relazione di fiducia, affetto e sostegno, cose di cui tutti i bambini dovrebbero aver diritto.

Nel contempo sono stati fatti importanti interventi in rete con i servizi, di incontro con la famiglia, di sostegno alla madre vittima di violenza, di mediazione tra Denis e la madre e il padre, di mediazione tra la scuola, la famiglia e Denis, di inserimento di Denis in contesti sportivi e abbiamo sostenuto le sue relazioni a scuola e sul territorio.

Denis è cresciuto, ha finito le scuole elementari, medie e superiori con alti e bassi ma, le scuole superiori hanno visto la sua esplosione, le ha finite con grande successo ed è subito stato inserito nel mondo del lavoro, come operaio specializzato.

Con gli educatori e i volontari di Capta, Denis ha sempre mantenuto un contatto fatto di supporto ma, soprattutto di grande affetto. Durante una cena Denis confessa un suo grande sogno: iscriversi all’università, una specifica facoltà rispetto alla quale si è informato in tutti i dettagli, nelle serate in cui quel sogno si faceva più vivido e vero.

Così abbiamo deciso di sostenere il suo sogno con una borsa di studio che gli ha permesso di raggiungere la città universitaria della facoltà sognata e di laurearsi con il massimo dei voti.

Ora Denis fa lavori precari ma è stato contattato da un paio di importanti aziende e sta per iniziare un Master che gli permetterà di concretizzare non solo i suoi sogni ma anche di sostenere il fratello più piccolo negli studi e nella vita.

Certo noi abbiamo dato una possibilità ma Denis ha dato a noi la possibilità, non di credere, ma di sapere che, a volte, i sogni possono realizzarsi. 

Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo

DOMANDE FREQUENTI sulle attività del Centro CAPTA

Come ci si iscrive al centro pomeridiano?

Se tuo figlio ha tra i 7 e i 12 anni puoi chiamare la referente per le iscrizioni al centro piccoli, Elena De Vido, al numero 340 3523974.
Se tuo figlio, invece, ha tra i 13 e i 19 anni, puoi chiamare la referente per gli adolescenti, Mariam Schiavo al numero 333 463 1859.

In alternativa, puoi anche scrivere una mail a info@centrocapta.it.
Saremo in ogni caso lieti di darti tutte le informazioni necessarie.

Quanto costa?

Il costo dell’iscrizione varie in base all’età di tuo figlio e alle tue esigenze.

Per conoscere i costi del centro piccoli (7-12 anni) chiama Elena De Vido al numero 340 3523974.
Per sapere i costi della casa adolescenti (13-19 anni) chiama Mariam Schiavo al numero 333 463 1859.

Ho un figlio adolescente, come potete aiutarmi?

Avere a che fare con un figlio adolescente è difficile e spesso mette a dura prova.

Se vuoi una consulenza con uno dei nostri esperti nel settore, puoi chiamare Massimo Strada, referente per l’area genitoriale, al numero 329 6658248.

Come posso diventare volontario?

Se vuoi entrare a far parte della nostra squadra come volontario puoi scrivere una mail a info@centrocapta.it; saremo lieti di fissare un appuntamento per conoscerci meglio.

Nel frattempo, puoi visitare la nostra pagina dedicata ai volontari qui.

Come posso richiedere i servizi di CAPTA Exp?

Se vuoi maggiori informazioni sui servizi di Capta EXPERIENCE puoi contattare Roberta Radich, 348 9138529.

Saremo lieti di darti tutte le informazioni necessarie.

Come posso donare per...?

Se sei interessato a fare una donazione a CAPTA puoi visitare la nostra pagina dedicata e scoprire tutte le tipologie di donazioni e le relative modalità.

Se hai bisogno di ulteriori informazioni puoi scrivere a info@centrocapta.it. Grazie! 

Rimaniamo in contatto?

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